Mastro oleario di Giuliano Teatino

GIULIANO TEATINO. Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del regista Dino Viani su Beniamino Ricciuti, di Giuliano Teatino, che di recente ha ottenuto il titolo di Mastro Oleario dalla Regione Puglia. Fonte: Quotidiano Il Centro 17 novembre 2017


Quando a Giuliano Teatino si fa il nome di un Santo si esclama Sant’Antonio. Ma quando si parla di frantoio si dice Ricciuti. Attiva dai primi del ’900, per opera del vecchio Beniamino. In quasi un secolo di vita le macine non hanno mai smesso di girare. Prima con l’asino. Poi con l’energia elettrica dopo la guerra. Per arrivare ai giorni nostri con le tecnologie più all’avanguardia con il sistema a ciclo continuo. Gestito fino al 2010 dai fratelli Pasquale e Beniamino, il primo classe 1930 e ’35 il secondo. Quando Pasquale ha cominciato a sentire il peso degli anni ha ceduto al fratello Beniamino le sue quote societarie affinché la tradizione di famiglia non svanisse per sempre. In tutto questo tempo in mezzo c’è un lungo fiume sacro di colore giallo verde che ha il sapore di questa terra benedetta, delle mani e del sudore di chi la lavora da sempre. E poi i ricordi, tanti…L’asino da “guidare” con il frustino per far girare le macine. Quel suono continuo e incessante del frantoio come l’urlo che giungeva dalle profondità della terra. L’odore di olio ovunque. I volti sfatti dal sonno con gli sguardi nel vuoto. Gli uomini distrutti dalla fatica buttati come relitti tra i sacchi di olive. Le notti insonni. La fame. E quella volta che di nascosto dalla mamma Drusiana, insieme alla sorella Gemma, si cucinarono i “trinciarelli” ma ne misero così tanti che diventarono una poltiglia immangiabile. «Ho sempre lavorato perché così mi hanno insegnato, e questa è la nostra storia», esclama con l’entusiasmo di un vent’enne Beniamino Ricciuti, come se stesse rivedendo davanti ai suoi occhi il film della sua vita. Questo attaccamento al lavoro, al senso di appartenenza all’orgoglio identitario, gli sono valsi nel 2013 la medaglia d’oro al XIX Concorso Fedeltà al lavoro e progresso economico. E quest’anno, il riconoscimento più ambito, il titolo di Mastro Oleario, conferitogli dalla Regione Puglia, insieme a altri due frantoiani abruzzesi: Matteo Andreassi di Poggio Fiorito, Antonio Pomponio di Scerni. Infine il premio più grande. La gratitudine della gente verso una famiglia che da sempre attraverso il lavoro porta alto il suo nome.

Dino Viani

Marisa moglie di Beniamino Ricciuti, don Rocco e Beniamino (Binuc) Ricciuti
Articolo del quotidiano Il Centro
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